Il solanum da bacca più diffuso è S. capsicastrum, che in giugno-luglio produce fiori bianchi stellati con stami verdi, ai quali seguono da ottobre e fino a febbraio le bacche, dapprima verdi, poi biancastre, gialle, arancio e infine scarlatte. Si tratta di un suffrutice perenne dai fusti legnosi e morbidi, alti fino a 45 cm, con foglie persistenti, lanceolate, lunghe fino a 8 cm e di colore grigio-verde. La varietà "Variegatum" presenta foglie marginate e screziate di bianco-crema. Molto simile è S. pseudocapsicum, chiamato anche “ciliegia di Gerusalemme”, che porta bacche dello stesso colore ma più grandi e lucide rispetto al precedente. Si tratta di un arbusto perenne e rustico, alto fino a 75 cm, originario delle montagne peruviane, quindi resistente alle gelate della Pianura Padana.
Consigli di coltivazione
S. capsicastrum teme temperature inferiori a 8 °C, mentre S. pseudocapsicum resiste fino a –5 °C. Desiderano una posizione soleggiata da ottobre ad aprile e ombreggiata nei restanti mesi, soprattutto nelle ore centrali del giorno. Non amano posizioni ventose, specialmente d’inverno. Non hanno particolari esigenze in fatto di terra, che può essere di qualunque tipo, purché ben drenata. Si annaffiano nei primi due-tre anni dall’impianto, nelle estati particolarmente secche. Si concimano con un prodotto granulare universale in novembre e in maggio. Dopo la caduta dei frutti, e al massimo a fine marzo, le piante vanno potate drasticamente (a 15 cm da terra) per favorire una copiosa fruttificazione.
Da non dimenticare
Attenzione: le bacche arancione-rosse non sono peperoncini, ossia non sono commestibili, anzi, sono addirittura velenose (danno problemi gastro-intestinali). Non sono consigliabili in presenza di bambini o animali domestici.
